MALPENSA – Ferrovia T2-Gallarate, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha ritenuto inammissibile il ricorso del Parco del Ticino. Il braccio di ferro sul nuovo doppio binario che collegherà l’aeroporto di Malpensa alla linea Milano-Domodossola segna un nuovo punto a favore dei soggetti che spingono per la sua realizzazione: Ferrovie Nord, Sea e Regione Lombardia.
Il ricorso del Parco
A un mese di distanza dall’annuncio del maxi-finanziamento Ue da 63,4 milioni di euro, pari al 30% dell’investimento complessivo, la nuova doccia fredda per gli ambientalisti e i Comuni a nord di Malpensa – contrari all’opera – arriva da Roma. Il Parco del Ticino, che aveva partecipato alla conferenza dei servizi in veste di autorità forestale in ambito locale, aveva proposto opposizione al progetto. Ma ora la Presidenza del Consiglio dei Ministri l’ha liquidato in quanto non rientrerebbe fra le amministrazioni preposte alla tutela di interessi sensibili.
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Ultima chiamata al Tar
A questo punto l’ultimo ostacolo prima della presentazione del progetto esecutivo e la posa della prima pietra è il ricorso al Tar annunciato dall’amministrazione di Casorate Sempione, Comune interessato per circa il 90% del tracciato. «L’impressione, sotto il profilo politico, è che la Presidenza del Consiglio dei ministri se ne sia lavata le mani», commenta l’assessore all’Urbanistica Andrea Tomasini. Rivolgersi al Tar lo considera dunque un atto dovuto. «Dal governo ci aspettavamo qualcosa di più per la tutela ambientale del nostro territorio. Come già annunciato, noi faremo ricorso al tribunale amministrativo e cercheremo di riaprire il dialogo per far sì che almeno ci vengano garantite compensazioni accettabili».
Dall’Europa 63 milioni di euro per la ferrovia T2 Malpensa-Gallarate