Antonelli e Reguzzoni, c’eravamo tanto detestati. Il sindaco: «Paola fa benissimo»

BUSTO ARSIZIO – «Ha un assessorato durissimo ma lo fa benissimo. La ringrazio di cuore». Parole pronunciate dal sindaco di Busto Arsizio Emanuele Antonelli, che rende merito, pubblicamente, alla delegata all’inclusione sociale Paola Reguzzoni, in occasione dell’inaugurazione dell’Officina del Sapere di via Quintino Sella, lo spazio di formazione che la OdV San Vincenzo di Busto ha messo a punto nell’immobile confiscato alla mafia e assegnato al Comune per un riutilizzo di tipo sociale.

L’elogio all’inaugurazione

Non è la prima volta, da un anno e mezzo a questa parte – da quando si è insediata la giunta Antonelli-bis – che il sindaco (di Fratelli d’Italia) elogia il suo assessore (della Lega). Ma la “consacrazione” in un evento pubblico così partecipato, di fronte al mondo del terzo settore riunito per celebrare un’iniziativa sociale pienamente coerente con le linee guida dell’impegno amministrativo di Paola Reguzzoni, non poteva passare inosservata. Soprattutto per chi conosce i precedenti tra i due.

Rewind

E qui il nastro va riavvolto per tornare al 2016. Quando lei, Paola Reguzzoni, era in pole position per la candidatura a sindaco per il centrodestra (sostenuto da Lega, Fratelli d’Italia e da una parte rilevante di Forza Italia), e lui, Emanuele Antonelli, si era messo di traverso, sostenuto da un manipolo di civici, insistendo fino ad ottenere le elezioni primarie. In cui – erano i primi di aprile – si impose in modo netto (1970 voti contro 1104). Solo tre mesi dopo, appena eletto sindaco al primo turno, Antonelli incolpò Paola Reguzzoni (e l’omonimo ex vicesindaco Giampiero), dell’imboscata con cui il centrodestra consegnò all’opposizione la presidenza del consiglio comunale, e ne chiese alla Lega la testa.

Gli anni della guerriglia

Per la Reguzzoni, che a Busto aveva avuto incarichi amministrativi praticamente da quando era ancora ragazzina, fu l’inizio di una lunga traversata nel deserto. “Bandita” dal sindaco ma salvata dalla Lega, che la sospese solo per qualche mese. Per anni con il sindaco Antonelli è stata guerriglia, con il primo cittadino che la accusava di remare contro all’amministrazione e lei che non rinunciava a metterci lo zampino anche quando non era troppo gradita. Fino al ritorno in sella come commissario di sezione della Lega dopo il passo indietro di Francesco Enrico Speroni.

ll riavvicinamento

C’erano le elezioni amministrative alle porte, e a quel punto Paola Reguzzoni ed Emanuele Antonelli devono riprendere a parlarsi. Prima vengono “paparazzati” davanti a un caffè nel bar di via Fratelli d’Italia, poi il sindaco offre alla segretaria leghista il ruolo di vice (a cui però lei rinuncerà per lasciarlo, in continuità con il primo mandato, a Manuela Maffioli), infine la sera della chiusura della campagna elettorale Reguzzoni in piazza afferma che «il centrodestra è Antonelli» prima di suggellare la “pace” ritrovata con un caloroso abbraccio. E incassare, nella successiva distribuzione degli incarichi, tre assessorati pesanti per la Lega, tra cui i servizi sociali a cui non aveva mai nascosto di ambire, nonostante il non brillante risultato del Carroccio.

Cosa c’è dietro?

Che sia una tregua di comodo o una nuova stagione di rapporti per ora lo sanno solo i diretti interessati, di certo il trasporto con cui Antonelli ha reso merito a Paola Reguzzoni appare lontano anni luce dai precedenti tra i due. Nel frattempo l’esponente leghista, dopo aver lasciato la segreteria cittadina e aver rinunciato a una sua possibile corsa per le elezioni regionali di cui molto si parlava ai tempi delle amministrative di Busto, sembra abbastanza defilata dalle beghe politiche di partito e molto concentrata sul ruolo di assessore in via Roma. E chissà che non abbia messo nel mirino, nuovamente, la candidatura a sindaco per il dopo-Antonelli…

busto arsizio Paola Reguzzoni Antonelli – MALPENSA24