Busto, Antonelli candidato, ma si cerca l’alternativa. A sinistra è corsa a due

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Da sinistra: Antonelli, Farioli, Maffioli, Ferrario e Maggioni

BUSTO ARSIZIO – Alla fine vincerà uno solo, ma di questi tempi inizia ad affollarsi il ring dei candidati sindaco per Palazzo Gilardoni. Anche in considerazione del fatto che non tutti sono usciti alla scoperto. Come ad esempio Busto al Centro, formazione civica che ha già fatto sapere di essere pronta a correre da sola. Oppure come i referenti di Movimento X Busto Laura Bignami e Giampaolo Sablich, che alle ultime elezioni hanno candidato Andrea Brasca, ma al momento non hanno ancora girato le carte.

Senza contare che da qui allo start elettorale (tanto più se le elezioni slitteranno a ottobre, come si vocifera con insistenza) potrebbero anche sbucare altre sorprese. Al momento sul tavolo, tra centrodestra e centrosinistra, ci sono cinque nomi più o meno ufficiali. Che comunque girano nelle segreterie cittadine dei partiti, e non solo. Con due caselle ancora da colmare. Ma andiamo con ordine.

I galli nel pollaio del centrodestra

Antonelli è di certo il Brahma. Possente (come il gallo di razza indiana) politicamente, poiché può sfoggiare l’appoggio di Fratelli d’Italia, partito che tutti danno in grande crescita. Un sindaco che di tanto in tanto mostra i muscoli nelle convinzione che il centrodestra, questo centrodestra, non possa fare a meno di lui. Certezze, così raccontano alcuni dei suoi uomini più fidati, che nascono dalle percentuali che lui stesso dice di avere in mano. Antonelli “si pesa” tra il 18 e il 25%.

Però c’è più di un “però”. Uno di questi è sicuramente Gigi Farioli, che Forza Italia ha già messo sul tavolo (in maniera più o meno ufficiale) come alternativa all’attuale sindaco in carica nel momento in cui il centrodestra dovesse concedere la candidatura bustocca ai berlusconiani. Ma è anche vero che dal summit di sabato quello dell’ex sindaco non è più un nome esclusivo. Nel senso che nel gruppo di Idee in Comune c’è chi frena e inizia a parlare di una figura moderata, capace di avere appeal anche su altre forze della coalizione.

Discorso molto simile a quello che, sempre sabato, è stato fatto nel summit leghista. Durante il quale non si è parlato di nomi, ma di programmi. E della volontà di trovare una figura di alto profilo, capace di incontrare il consenso tra gli alleati. Identikit che potrebbe essere aderente al profilo dell’attuale vicesindaco, Manuela Maffioli (nome inserito tra i papabili candidati dal segretario del Carroccio Francesco Speroni insieme a quelli di Paola Reguzzoni e di altri leghisti a cui è comunque difficile credere), ma anche no.

È vero però che se Forza Italia, Idee in Comune e Lega cercano un profilo con le medesime caratteristiche potrebbe anche essere che, una volta individuato, dovrà sfidare quello che al momento è il candidato di Fratelli d’Italia. Formula che cinque anni portò fortuna (e preferenze che arrivarono a frotte) all’Antonelli civico e che tra qualche mese potrebbe venir letta come la rivincita. O lo showdown tra il sindaco e coloro che lo supportano turandosi il naso.

Doppio candidato a sinistra

Ciò che Roma unisce a Busto si divide. Salvo cambi di rotta, Cinque Stelle e Partito Democratico faranno corsa separata. Ognuno con il proprio candidato.

Dopo l’esperimento politico di cinque anni fa con Luca Castiglioni candidato, il PD ha scelto tutt’altra strada, ovvero quella di puntare su un nome di partito. Quasi a voler marchiare la candidatura dopo il tentativo non andato percentualmente bene con l’anima civica di Bac. È così che si spiega politicamente la candidatura di Maurizio Maggioni, personalità che da anni opera nell’ambito della società civile ma é indiscutibilmente piddino.

Scelta che spariglia è quella dei Cinque Stelle, che attorno al nome di Amanda Ferrario hanno già aggregato Verdi ecologisti e Leu. E indispettito il Pd, con il quale c’era (c’è ancora?) un discorso aperto. Che si è fatto ora più difficoltoso da quando in campo c’è ufficialmente la preside del Tosi. Non tanto a causa di Amanda Ferrario, che più volte ha detto di essere aperta al dialogo con tutti, quanto per via del fatto che sulla candidatura i grillini di Busto hanno giocato d’anticipo, spiazzando i dem.

Al momento Maggioni e Ferrario viaggiano su binari paralleli e non si sono ancora stuzzicati. Sia perché di occasioni vere e proprie non ce ne sono state, sia perché le schermaglie, quelle vere, dovranno ancora consumarsi. E le primarie, che nel PD più di uno vorrebbe, sono al momento scongiurate ma non del tutto tramontate.