Busto, Campus sfizioso: lo street food traslocherà nell’ex palaghiaccio

busto street food palaghiaccio

BUSTO ARSIZIO – Anche lo street food scende in Campus. In quello di Beata Giuliana. Dove, secondo quanto si legge nel piano di fattibilità economica del progetto, tutti gli appuntamenti legati allo street food troveranno “casa” nell’attuale (scheletro) del palaghiaccio. Il quale una volta riqualificato perderà la funzione per la quale anni fa è stato progettato e costruito (a metà), per diventare uno spazio coperto dedicato allo sport e agli eventi che mettono al centro l’enogastronomia da strada. E così quella struttura, da anni emblema delle opere incompiute diventerà l’ancora di salvezza della fragile piazza Vittorio Emanuele. O meglio della pavimentazione della nuova piazza, che a maggio scorso venne lordata dai truck e che, a distanza di 12 mesi, soprattutto nei punti più sollecitati, si sta sgretolando.

Progetto sfizioso

Errori materiali a parte, l’intervento del Campus di Beata Giuliana e molto articolato. E, una volta portato a compimento, offrirà una fruibilità diversificata. Dove l’offerta su come vivere il tempo libero sarà abbondante. E gustosa. Visto che «nella struttura attualmente presente – scrivono i proponenti del project financing – che verrà chiusa per permettere l’utilizzo nell’intero anno, verrà creato uno specifico spazio per eventi di varia natura come ad esempio lo street food».

E l’esempio delle manifestazioni che hanno i truck del cibo come protagonisti non è fatto a caso. Sia perché a Busto da qualche anno l’assessore ai Grandi Eventi Paola Magugliani ha introdotto questo appuntamento: prima con qualche assaggio al Museo Tessile e poi (l’anno scorso) con il festival organizzato direttamente nel salotto cittadino della nuova piazza Vittorio Emanuele. Che qualche segno (oltre che polemica) ha lasciato sul selciato; sia perché i proponenti del mega progetto (probabilmente sulla base di indagini di mercato) scrivono nel documento che «tale settore è decisamente in ascesa ed è un fenomeno di costume destinato a durare, poiché segue l’evoluzione della nostra società con tempi sempre più compressi, ma al contempo sempre più esigente sulla qualità e la provenienza del cibo quotidiano».

Business vincente

«È un modello di business vincente – prosegue poi l’analisi del project – “Sano, raffinato, veloce e a basso costo”, questi gli ingredienti del successo dello street food che arriva dagli Stati Uniti. Lo street food è decisamente di tendenza e gli interessi sul tema sono a largo raggio: guide, gruppi agroalimentari, chef stellati e mezzi di informazione. Lo street food, presente ad Expo, ha raccolto un successo di pubblico e di critica senza precedenti e a oggi sono oltre 35 i festival dedicati in Italia con una media di una ventina di “truck” per manifestazione e con un afflusso di pubblico da tutto esaurito».

Nel business plan è stato poi previsto un ricavo annuo derivante dalla locazione di spazi per tali eventi e dai ricavi per la gestione degli stessi di 50 mila euro, cifra che il pool di realtà che hanno lavorato al project «ritiene prudenziale e destinato a crescere nel corso del tempo via via che la struttura sarà maggiormente conosciuta».

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