Forza Italia, è Busto l’epicentro delle critiche (e della frammentazione)

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BUSTO ARSIZIO – La fronda bustocca di Forza Italia: è qui la “capitale” delle critiche alla gestione del partito. Ma il  paradosso è che gli azzurri sono in tanti, ma frammentati. E critici. Così rischiano di non incidere.

La delegazione più nutrita

Dopo anni di una gestione provinciale un po’ troppo Varese (o Gallarate) – centrica, la convention in sala Aler poteva rappresentare una sorta di riscossa bustocca. E infatti la delegazione giunta dalla “capitale” del Sud della Provincia e dintorni era la più nutrita tra i partecipanti all’assise varesina (assente solo la componente di Libertas), oltre che la più variegata. Tra gli ospiti “esterni” un illustre ex come Gianfranco Bottini, ormai da cinque anni approdato su altri lidi civici, un esponente della società civile come Antonio Colombo, ex direttore generale di Assolombarda e già presidente di Prealpi Servizi in quota azzurra, e persino un ex segretario del PD come Maurizio Artusa. Presenti anche Alberto Riva e Alberto Armiraglio, che vantano un lungo passato nel partito e che da tempo sono usciti.  Ma soprattutto è apparsa come la più frammentata e critica nei confronti del partito, e come quella che più sembra propensa a pensare ad altre prospettive rispetto ad una Forza Italia che non voglia cambiare radicalmente. Con il rischio che questa polverizzazione possa indebolire il partito, come è già successo con il gruppo consiliare che ha perso pezzi. Toccherà a Gigi Farioli, l’ex sindaco di Busto che oggi ricopre il ruolo, forse mai così scomodo, di commissario sia della sua città sia di Gallarate e che a Varese era in “cattedra” a fianco del commissario Giacomo Caliendo, provare a fare sintesi.

La “bandiera” Tallarida

antonelli tallarida bustoTra gli interventi critici anche quello di Orazio Tallarida, capodelegazione azzurro nella maggioranza bustocca e molto vicino al sindaco Emanuele Antonelli (la cui voce ieri è stata assai critica nei confronti dei metodi con cui in Forza Italia si è gestito il confronto interno e soprattutto si sono calate le scelte dall’alto), che non è rimasto in silenzio, rivendicando di essere stato tra i pochi a non gettare la spugna «tenendo alta la bandiera di Forza Italia» in campagna elettorale dopo la bufera giudiziaria, ma anche di aver contribuito a «mantenere due assessori nella giunta di Busto nonostante diversi alleati premessero per ridurre la nostra pattuglia ai minimi termini, un risultato degno di nota. Eppure qualcuno me lo ha rinfacciato». Una lettura che ha fatto storcere qualche naso in sala.

Montani e le assenze inspiegabili

paolo montani gorla serviziDove c’era anche Paolo Montani, oggi presidente di Gorla Servizi, che da tempo ha annunciato allo stesso coordinatore regionale Max Salini di essere in fase di riflessione, ma che non ha mancato di presenziare (dopo aver già preso parte alla convention di Cambiamo a Brescia). E di lanciare una stoccata, che fa un po’ il paio con quella di Antonelli: «In una giornata come questa, con un discorso di Salini che parla di rinnovamento e di ripartire dalla base, fa scalpore non vedere presenti parlamentari, onorevoli e senatori, e consiglieri regionali, votati e sostenuti dalla provincia di Varese. Questo mi ha lasciato un po’ di amaro in bocca».

Iadonisi e le promesse non mantenute

francesco iadonisi bustoTra le tante presenze civiche bustocche, invitate a partecipare da Farioli, anche quella di Francesco Iadonisi, tra i fondatori del gruppo Risvegliamo Busto (che definisce come «la lista che portò il Sindaco, peccato che poi le strade si sono divise (ma in politica nulla è definitivo), ma questa è un’altra storia…») che non ha fatto in tempo ad intervenire e ha pubblicato sui social le parole che non ha detto. «Nel 2017 l’area civica da noi rappresentata si avvicinava al partito per un progetto programmatico di contenuti condivisi per rafforzare l’area dei moderati – spiega Iadonisi – peccato che dopo quel passaggio l’unica cosa successa fu che FI si appropriò del consigliere e assessore civici, non mantenendo però fede al patto. Senza voler recriminare ormai a qualcosa che riteniamo superato, voglio capire insieme agli amici del nostro gruppo se Forza Italia intenda passare dalle parole ai fatti, perché le persone ormai sono disamorate da questa politica inconcludente e senza dei punti certi di riferimento per i tanti moderati che ad oggi non si ritrovano nei partiti sovranisti e tanto meno, inutile negarlo, in questa FI che deve evolversi se vuole sopravvivere». Da Risvegliamo arriva un monito: «Noi siamo ancora disposti a valutare un progetto che ci veda seduti al tavolo con pari dignità per costruire un contenitore dove il mondo civico possa incidere sui temi di reale importanza, diversamente guarderemo a chi come noi vorrà credere che qualcosa di buono e serio per il mondo dei moderati si possa fare».

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