La Russa: «Antonelli continui a fare il sindaco». E su Fontana: «Pronti a sostenerlo»

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Da sinistra a destra: Alessandro Smillo, Alessio Di Modugno, Ignazio La Russa e Stefano Romano

SUMIRAGO – Non ci sono riserve su Emanuele Antonelli, sindaco di Busto Arsizio, ma prima di pensare a un futuro come parlamentare dovrà portare a termine il suo mandato. E non ce ne sono neanche per la ricandidatura di Attilio Fontana alla presidenza di Regione Lombardia: la visita di ieri, lunedì 6 giugno, del senatore Ignazio La Russa al gazebo di Meloni – Noi per Sumirago per sostenere il capolista Stefano Romano è stata anche un’occasione per puntualizzare, a margine dell’incontro, riguardo ad alcuni nodi emersi nello scenario politico locale.

Le candidature per il 2023

Nei giorni scorsi non ha avuto seguito la proposta del primo cittadino di Busto come candidato alle politiche 2023: Checco Lattuada, coordinatore FdI del collegio e storico esponente della destra locale, ha parlato di «tatticismi da Prima Repubblica». «Nei suoi confronti non c’è uno “stop”, ma un invito a fare il sindaco», ha precisato La Russa. «Fratelli d’Italia lo ha accolto e lo considera una grande risorsa: si concentri quindi a fare il sindaco. E Lattuada a fare il dirigente». Una volta conclusa la sua amministrazione, non ci sono motivi per scartare Antonelli; così come non ci sono preclusioni ad appoggiare Attilio Fontana nel caso si candidi ancora per Regione Lombardia. Su questo il presidente nazionale di Fratelli d’Italia ha voluto fugare ogni dubbio: «Da parte nostra non è mai stata espressa un’opinione diversa. Non ci sono processi pendenti in corso e si è comportato bene: ha tutti i titoli per essere ricandidato».

Un sindaco che di cognome fa Romano

«Grazie, è importante per noi vedere che i vertici del partito tengono alla base: soprattutto perché anche nel 2023 vogliamo esprimere un nostro consigliere regionale», queste le parole di Romano all’arrivo di La Russa in piazza XV Aprile. «Stiamo organizzando questa avventura con un programma dedicato alla cinque frazioni dopo dieci anni di amministrazione di sinistra caratterizzata dall’inerzia, e i dieci prima della Lega, con la creazione del grosso buco finanziario che ha bloccato tutto. Ci accompagna il motto di Giorgia Meloni “Testa, cuore, coraggio”». «Un sindaco che di cognome fa Romano: l’idea di un sentimento nazionale già c’è», ha commentato La Russa ricordando anche il legame con Sumirago del consuocero Romano Silini. «Ci tenevo a passare proprio per ciò che hai detto: perché ogni realtà, anche la più piccola, è un mattone nella costruzione di una nuova Italia».

La costruzione dell’Italia che deve nascere tra un anno

«Voi oggi siete giustamente concentrati sul futuro di Sumirago, su come dare un’amministrazione migliore delle precedenti – si è rivolto La Russa ai sostenitori della lista – io mi auguro con più successo dell’ultima sicuramente, ma anche dei leghisti di dieci e cinque anni prima. Sicuramente saprete capire quello che ho da dirvi, e cioè che accanto al giusto interesse per dare al Comune una bella amministrazione che lo faccia crescere – e può crescere, e molto – c’è anche il mattoncino che mettete nella costruzione di un’Italia che deve nascere tra un anno alle elezioni politiche e regionali. Cominciate a mettere questo mattone: sarà una casa intera per Sumirago e sarà le fondamenta per la futura vittoria di tutti noi italiani. Buon lavoro a Romano e a tutti i candidati della lista».

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