Mottura: 20 anni di debiti per la nuova farmacia di Cassano. Ci guadagna solo la banca

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CASSANO MAGNAGO – «Mi smentiscano se non è vero». Il consigliere d’opposizione Mimmo Mottura (In movimento per Cassano Magnago) spiega che per lo spostamento a lato del Tigros della farmacia comunale di San Giulio è stato chiesto il finanziamento a tutte le banche locali. «Ma nessuna ha accettato. Chi ha permesso tale operazione è la banca proprietaria dei locali, la Paribas. Così é riuscita a piazzare l’immobile».

Era meglio alla Lidl

Secondo Mottura, se tutti gli istituti di credito hanno chiuso le porte in faccia alla società municipalizzata del Comune, la Cms, un motivo ci sarà. «Hanno messo in gioco 900mila euro di investimento e i cittadini devono sapere che per tale operazione è stato necessario un leasing ventennale. Con la speranza che l’investimento dia risultati come la Cms ha dichiarato, altrimenti abbiamo ereditato un altro debito». Se proprio la giunta di Nicola Poliseno si era messa in testa di spostare la farmacia, per il consigliere d’opposizione a questo punto poteva essere interessante inserirla all’interno del progetto per la nuova Lidl, discusso in consiglio comunale soltanto quattro giorni fa. «La farmacia sarebbe rimasta in centro e si sarebbe rischiato molto meno sotto il profilo economico».

Un grave errore

Mottura giudica «un grande errore l’operazione effettuata» e quando ha letto che l’au della Cms, Paolo Rolandi, sostiene che «Cassano ha una farmacia che risponde in tutto per tutto alle esigenze di un servizio che la cittadinanza ha richiesto a gran voce», non ci ha più visto. «Avrò tanti difetti, ma non parlo soltanto per fare inutile cinema. Come si fa a dire queste cose quando ci sono 2mila cittadini contrari che hanno firmato una petizione, di cui il 75% sono potenziali elettori della maggioranza? E perché non hanno detto niente in campagna elettorale? Perché il consiglio comunale è stato bypassato come invece non era accaduto con  lo spostamento della Farmacia n.2 in via Venegoni (Coop)? Perché molti componenti della maggioranza non sapevano niente, proprio come noi, di quanto stava accadendo? Questa è un’operazione che guarda soltanto al mercato e non al servizio. E da un punto di vista sociale hanno fatto un gravissimo errore, scontentando la gente».

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