Pro Patria senza parcheggio, Futura senza Palasport

BUSTO ARSIZIO – Busto Arsizio Città Europea dello Sport nel 2023? Magari con un parcheggio…
Le promesse, specie in campagna elettorale, non costano nulla, ma allo stato attuale la Busto Arsizio sportiva vive un momento davvero sconcertante, non soltanto a livello di infrastrutture. Dopo la vicenda del Busto 81-Varese, e del relativo bando per l’assegnazione del “Carletto Reguzzoni” (vinto da una società con 100 giorni di vita al cospetto di una con 100 anni di storia e gloria), pensavamo di aver toccato il fondo. E invece – noi che non ci accontentiamo, per il bene di Busto, di fare il copia incolla dei comunicati stampa – ci stiamo purtroppo accorgendo che al peggio non c’è mai fine.

Parcheggio stadio

Oggi pomeriggio, sabato 31 luglio, la Pro Patria, sempre in attesa dei campi in sintetico promessi dal Sindaco Antonelli, farà il suo debutto stagionale contro l’Alessandria, neopromossa in serie B. Una “prima” che vedrà finalmente il ritorno dei tifosi allo stadio. Tifosi che dovranno però inventarsi un parcheggio dalle parti di via Ca’ Bianca (per la gioia dei residenti della zona): l’area antistante lo stadio, riqualificata dall’Antoniana tramite una convenzione stipulata col Comune, è stata infatti trasformata in due campi da calcio, attualmente oggetto di semina (nella foto con tanto di porte). Non ce l’abbiamo certo con la società giallorossa, che peraltro ha affrontato di tasca propria le spese per la sistemazione dei terreni, ma un quesito ce lo poniamo: possibile che nessun dirigente in Comune abbia verificato il progetto originale e le successive modifiche?
L’Antoniana ha già fatto sapere che su un campo si potrà parcheggiare, facendo evidentemente leva sul buon senso e sulla civiltà della gente, ma può la quinta città della Lombardia non prevedere un parcheggio stadio (lo “Speroni” è in periferia: non in centro città) per la prima e unica realtà calcistica professionistica della provincia?

E ora la Futura

Sulla grana Palaghiaccio-Palaginnastica, con il botta e risposta fra Antonelli e Perboni, ne abbiamo già parlato a sufficienza, così come della diaspora dei nuotatori bustocchi costretti ad emigrare nella vicina Legnano per allenarsi a causa della chiusura della Manara (con la provocazione del presidente Borroni). Ora però il caso Futura ha fatto riesplodere la polemica. Dopo che l’Amministrazione Comunale di Busto aveva fatto di tutto per consentire alla società della famiglia Forte di avviare l’iter per l’ampliamento della capienza del PalaSanLuigi di Sacconago (per ottenere così la prevista agibilità per il campionato di A2), la Futura Volley – in barba alle parole spese pubblicamente dall’Assessore allo Sport Laura Rogora – decide che giocherà per due anni a Castellanza, ospite dei Knights Legnano, creando così un altro caso spinoso in città. La domanda è sempre la stessa: possibile che la politica di Busto non riesca mai a svolgere un ruolo di regia sul proprio territorio? Possibile che in questi anni nessun politico abbia cercato di far riavvicinare Pirola e Forte per favorire se non una pace, quantomeno un utilizzo comune del PalaPiantanida? Possibile che a Palazzo Gilardoni non abbiano ancora capito che, per provare ad accontentare tutti, si finisce per scontentare tutti?

L’Assessore Rogora: “La Futura tornerà presto a casa”

Pro Patria parcheggio Futura – MALPENSA 24