Sfida elettorale e al Covid. Referendum, in provincia di Varese al voto in 700mila

VARESE – Tutto pronto per la duegiorni elettorale: domani, 20 settembre, dalle 7 alle 23, e lunedì, 21 settembre, dalle 7 alle 15, si riaprono le urne per le elezioni amministrative e per il referendum confermativo sul taglio dei parlamentari. Poco meno di 700mila elettori in provincia di Varese sono chiamati al voto per la consultazione referendaria, mentre sono circa 85mila quelli che riceveranno due schede, quella del referendum e quella delle amministrative.

Il voto ai tempi del Covid

Un voto anomalo, perché l’election day di quest’anno, causa Covid, è stato spostato a settembre rispetto alla tradizionale collocazione in primavera. E perché, insolitamente, l’appuntamento con le elezioni amministrative (regionali e comunali) si sovrappone alla consultazione referendaria per il quesito confermativo sulla riforma costituzionale per il taglio dei parlamentari. Tra le novità, anche la presenza delle “sezioni speciali Covid” basate negli ospedali del territorio: presidenti e scrutatori avranno il compito di spostarsi al domicilio degli elettori positivi o in quarantena per farli votare. Lo spoglio elettorale sarà così suddiviso: lunedì pomeriggio, alla chiusura dei seggi, si conteranno le schede del referendum, mentre martedì mattina, 22 settembre, inizieranno le operazioni per le amministrative.

I numeri

Una sfida che coinvolge 11 comuni, 33 candidati sindaco, 44 liste elettorali e 682 candidati consiglieri. In nove comuni sicuramente conosceremo l’esito della competizione direttamente dopo lo spoglio che inizierà martedì 22 settembre, mentre in due comuni (Saronno e Somma Lombardo, che superano la soglia dei 15mila abitanti) la contesa potrebbe avere un “extra time” al ballottaggio, nel caso in cui nessun candidato sindaco riesca ad ottenere il 50% più 1 dei consensi. Poi c’è Legnano, appena oltre il confine della provincia di Varese: 7 candidati sindaco, 13 liste e 279 candidati per i 24 posti in consiglio comunale.

Il dato politico

Riflettori puntati in particolare sulle due città più grandi del territorio: Legnano, che va al voto in anticipo dopo il lungo commissariamento in seguito all’inchiesta “Piazza Pulita” che aveva portato all’arresto del sindaco Gianbattista Fratus, e Saronno, dove il sindaco leghista Alessandro Fagioli cerca il mandato-bis. In entrambi i casi il centrodestra si presenta unito e proverà a vincere direttamente al primo turno, mentre lo schieramento di centrosinistra è diviso e punta al ballottaggio per tentare il “ribaltone”. Gli altri due test più attesi, in provincia di Varese, sono quelli di Somma Lombardo e Luino, dove il centrosinistra allargato alle liste civiche si presenta unito mentre il centrodestra è diviso.

Le sfide

A Somma, dove il sindaco uscente Stefano Bellaria cerca il bis, si è registrato lo strappo di Fratelli d’Italia rispetto al candidato leghista del centrodestra, mentre a Luino, dove l’uscente Andrea Pellicini ha esaurito i due mandati, è la Lega che corre in solitaria con Lombardia Ideale in contrapposizione al candidato sostenuto da Forza Italia e FdI. E poi c’è Masciago Primo, il più piccolo dei comuni che vanno al voto amministrativo (304 abitanti), che torna alle urne dopo solo un anno in seguito alle dimissioni del sindaco Fabrizio Parini: la sfida è tra il rappresentante di Esperienza Civica, già vicepresidente della Provincia, Marco Magrini, e il portacolori di Lombardia Ideale Giorgio Piccolo. Dai risultati di questi comuni, in particolare, dipenderà molto del futuro del centrodestra della provincia di Varese, alla vigilia di un’altra tornata amministrativa importante, quella della primavera 2021 che vedrà alle urne Varese, Busto Arsizio e Gallarate.

Le regole

Ai seggi saranno attive le misure sanitarie di prevenzione Covid-19. Alle urne sono previsti ingressi contingentati per gli elettori, che dovranno presentarsi muniti di mascherina e osservare le norme di distanziamento sociale, ma non la misurazione della temperatura corporea. Gli uffici elettorali, secondo quanto stabilito dal Ministero dell’Interno dovranno rimanere aperti anche per tutta la durata delle operazioni di votazione.

Al voto, al voto nonostante il Covid. E dopo?

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