2019, corruzione e ‘ndrangheta: la politica sotto inchiesta

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Tintinnar di manette. La frase tenne banco all’epoca di Tangentopoli e della carcerazione preventiva. Ma può essere utilizzata anche per sottolineare le inchieste giudiziarie del 2019, perlomeno quelle che ci interessano più da vicino, Mensa dei poveri, Operazione Krimisa, Piazza pulita.

Un tintinnare che si è fatto sentire in modo chiaro e inequivocabile, con una serie di arresti che hanno colpito la politica, rea di presunti malcostume e malaffare e, per quanto riguarda la criminalità organizzata, la ‘ndrangheta. Tre inchieste distinte delle procure di Milano e Busto Arsizio, tre vicende che hanno scosso l’opinione pubblica per la notorietà e gli incarichi pubblici delle persone indagate, per la sostanza e la qualità dei reati dei quali devono rispondere, per le implicazioni territoriali di cosche che, per sospette connivenze con la stessa politica, hanno inquinato la vita civile di luoghi e comunità locali.

Tutto da confermare nei processi, certo. Molto da riferire fin da subito alla corruzione che, per quanto riguarda Mensa dei poveri, avrebbe retto l’attività amministrativa per diverso tempo nel Varesotto, estendendosi a Milano. C’è poi da capire il sistema delle nomine che, a Legnano, è sconfinato, secondo le accuse, nell’illecito. Nel primo e nel secondo caso, al di là della rilevanza penale dei singoli episodi, lo scenario che ne scaturisce parla di modelli gestionali comunque dispotici, in spregio a regole e dinamiche men che corrette.

Per non dire, evidentemente, di come le mafie abbiano eletto il Nord a terreno di conquista. “Segui i soldi, troverai la mafia” diceva Giovanni Falcone. E dove se non nelle aree maggiormente industrializzate e caratterizzata da attività che producono benessere? Dove, se non attorno a Malpensa?

Di tutto questo abbiamo pensato di realizzare una sintesi in un video per contrassegnare un anno, il 2019, pesante sotto il profilo della legalità. Concludendolo con lo striscione che apriva appunto la marcia della legalità della scorsa estate a Lonate Pozzolo: “Gli onesti sono di più”.

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