Coop, Fratelli d’Italia con Antonelli: «Piena fiducia. Macchina del fango contro di lui»

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Massimiliano Nardi, presidente del circolo di Fratelli d'Italia, con il sindaco Emanuele Antonelli

BUSTO ARSIZIO – «Quando si è a corto di argomenti, entra in azione la macchina del fango. Ma da parte nostra c’è piena, anzi pienissima fiducia in Emanuele Antonelli. Andiamo avanti con lui perché è il candidato giusto e il sindaco giusto per Busto Arsizio». Sul caso Coop si levano gli scudi di Fratelli d’Italia, per voce del coordinatore cittadino Massimiliano Nardi, in difesa del sindaco indagato per abuso d’ufficio. «Ma stiamo parlando di una cosa che non esiste, un’indagine per cui è stata chiesta l’archiviazione – sottolinea Nardi – non si può essere garantisti a seconda delle convenienze».

La difesa del partito

«Vuol essere montato un caso? Io non ci sto» ribatte il coordinatore cittadino del partito di Giorgia Meloni. «Qualcuno potrà dire che Antonelli ha sbagliato ad approfondire ulteriormente la questione, ma non dimentichiamo che quella rotatoria non la voleva nessuno, e lui si è ritrovato a dover gestire questa vicenda appena eletto. Secondo me sarebbe stato molto più criticabile se non avesse fatto nulla». Però ci sono anche le intercettazioni… «In cui dice che era contrario? Ne ha il diritto. Poi non ha ostacolato ma ha appurato, perché le procedure sono andate avanti» sottolinea Nardi, che invita a dare il peso che meritano a «frasi estrapolate da una conversazione, che non provano nulla. Con Caianiello? Ci parlavano tutti».

«Le polemiche, da che pulpito?»

La vicenda però ha suscitato una bufera di polemiche politiche. «Ma da che pulpito? – replica Massimiliano Nardi – un avvocato che ha picchiato i pugni sul tavolo per ottenere quello che gli interessava e che al primo consiglio ha sbattuto la porta e voltato le spalle al sindaco. E un candidato sindaco in qualche modo vicino alla Coop, che forse ha una sorta di conflitto d’interessi su questa vicenda». Sembrerebbe riferirsi evidentemente a Diego Cornacchia e a Maurizio Maggioni. «Si è cavalcato qualcosa di basso livello, e parlo anche di certi giornali che hanno scritto inesattezze». E il riferimento sembrerebbe rivolto a Dagospia, che ha parlato apertamente di “sindaco impunito”.

Il messaggio alla Lega

«Dal punto di vista giuridico non entro nel merito perché non è mio compito, ma parlano le carte – prosegue Massimiliano Nardi – ma dal punto di vista politico l’impressione è che quando si è a corto di argomenti si mette in azione la macchina del fango per screditare un candidato forte. Come fa sempre la sinistra». Però non è solo da quella parte che emergono perplessità: «Speroni? Gioca le sue carte, con lui ci ho già parlato – fa sapere il numero uno di Fratelli d’Italia a Busto – ma se si vuole fare un discorso di opportunità, non lo prendo neppure in considerazione. Se qualcuno vuole mettere in discussione la riconferma di Antonelli, lo faccia per le cose fatte e non fatte, ma non per questa vicenda. Tra gli ultimi sindaci di Busto Arsizio, Emanuele è l’unico che ha fatto veramente delle cose importanti, poi non sarà un grande comunicatore e non avrà un carattere facile, ma amministrare vuol dire gestire e i fatti parlano a suo favore».

«L’Antonelli-bis? Non si discute»

Insomma, per Fratelli d’Italia la ricandidatura di Antonelli non si tocca. «Pienissima fiducia nei suoi confronti, e andiamo avanti con lui. Come ho già dichiarato, a Busto non c’è un Maroni. Se non ci presentano un nome con queste caratteristiche, e noi comunque continueremmo a sostenere Antonelli, per noi rimane lui il candidato giusto e il sindaco giusto per Busto Arsizio». E il caso Coop non scalfirà questa convinzione: «È un sindaco che non ha nessuna pendenza. Si candida Maroni, si candida Cassani, e mettiamo in discussione Antonelli per una vicenda su cui la magistratura ha indagato ed è chi lo ha accusato che ne ha chiesto l’archiviazione? La legge è questa, adesso basta».

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