Sacro Monte di Varese, osservatorio o fondazione? A settembre gli Stati Generali

La seduta della commissione Cultura e siti Unesco dedicata al Sacro Monte

VARESE – Si svolgerà a settembre la prima seduta degli Stati Generali del Sacro Monte promossi dal Comune di Varese. Lo ha annunciato questa sera, mercoledì 7 giugno, la presidente della commissione Cultura e siti Unesco Manuela Lozza, che ha anche proposto di costituire una fondazione per gestire le risorse e programmare gli interventi a favore del borgo mariano. Ma l’assessore alla partita Laforgia ha invece indicato la possibilità di creare un osservatorio. Due posizioni diverse – questa la “stranezza” politica – nella stessa maggioranza: ma la forma migliore sarà individuata in seguito.

Invito a collaborare

«Tutti sappiamo quanto vale il Sacro Monte – ha esordito Lozza – la volontà di questa commissione preparatoria è quella di dirci: “Facciamolo insieme”, visto che il Sacro Monte sta a cuore a tutti». Gli Stati Generali saranno strutturati come un’assemblea in cui ognuno potrà dare il proprio contributo. «L’obiettivo è quello di diventare mediatori di tutte le istanze che riguardano il borgo – ha detto Lozza – la mia idea è quella di convocare la prima seduta intorno alla fine di ottobre, per avere il tempo per organizzare il tutto e per comunicarlo in modo adeguato alla città». Quindi, cogliendo il suggerimento del consigliere Roberto Puricelli di “Per una grande Varese” di anticipare a fine estate Manuela Lozza ha aperto alla possibilità di organizzare già per settembre la prima riunione.

Idea di una fondazione

Poi una riflessione sul passaggio successivo per concretizzare gli spunti che usciranno dagli Stati Generali. «Penso che lo strumento migliore possa essere una fondazione – le parole della presidente (nella foto sotto) – che unisca le forze di Comune, Regione, Fondazione Paolo Vi, Parco Campo dei Fiori e una serie di altre realtà che finanziano in qualche modo il Sacro Monte. Una fondazione ci permetterebbe di avere una panoramica migliore su come spendere al meglio le risorse per il Sacro Monte. L’obiettivo è migliorare la vita amministrativa, professionale e pratica di chi opera sul sito». Infine ha espresso l’auspicio che dalla commissione possa uscire un documento di intenti per mettere nero su bianco i punti su cui lavorare.

Ma Laforgia suggerisce un osservatorio

L’assessore alla cultura Enzo Laforgia ha voluto sottolineare quanto è complesso lavorare e pianificare iniziative per una realtà come il Sacro Monte. «Al momento – ha detto – abbiamo tre tavoli aperti come Comune: il primo è con i Sacri Monti di Piemonte e Lombardia per pianificare le iniziative per l’imminente ventennale del sito Unesco. Un secondo con alcune realtà del Sacro Monte, per coinvolgerli proprio su questo anniversario, e l’altro con altri soggetti per approfondire il progetto già presentato per il bando dedicato ai borghi». Quindi ha lanciato un’idea, alternativa alla creazione di una fondazione. «È una mia opinione personale: propongo di costituire invece un osservatorio, con un obiettivo principale, ovvero operare per un equilibrio tra valorizzazione e preservazione». Spunti raccolti positivamente anche dal vicesindaco Ivana Perusin.

L’opposizione chiede fatti

Tra gli interventi dell’opposizione, che ha espresso un giudizio positivo sull’idea di proporre gli Stati Generali, quello di Simone Longhini del Pdl. «Va bene approfondire, parlare e discutere – ha detto – ma qualche atto concreto nei confronti del Sacro Monte va fatto. I problemi li conosciamo da tempo e questa amministrazione come quella precedente non ha brillato nella loro risoluzione. Il più grosso è quello dell’accessibilità e dopo la scelta dello stralcio del parcheggio alla Prima Cappella non è stata proposta un’alternativa. In più negli ultimi tempi la chiusura della funicolare ha prorogato le problematiche». La chiusura è spettata alla presidente Lozza, che ha accolto lo spunto del consigliere leghista Stefano Angei, che suggeriva di coinvolgere preventivamente le realtà del Sacro Monte per evitare che la discussione sia poco concreta. «Prima della convocazione chiederemo a chi parteciperà quali temi affrontare». Infine una battuta sullo strumento da mettere in campo: fondazione o osservatorio? «Ragioneremo su quale sarà la forma migliore».