Tosi e Pgt di Legnano, l’ultima carta di Brumana: mozione di sfiducia a Fedeli

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LEGNANO – Una mozione di sfiducia all’assessore alla “città futura”, con la conseguente richiesta al sindaco di «revocare questa delega o quantomeno di limitarla, escludendo ogni compito riguardante il Pgt e la programmazione urbanistica». L’ha depositata ieri, martedì 19 marzo, il consigliere civico legnanese Franco Brumana nei confronti dell’assessore all’urbanistica Lorena Fedeli. Si tratta dell’ennesima mossa di Brumana contro i piani della giunta Radice per le aree della Franco Tosi Meccanica, che secondo il consigliere del Movimento dei Cittadini si trova «assoggettata dal Pgt di recente adozione a vincoli, sin da ora operativi, che se non saranno rimossi risulteranno penalizzanti per la fabbrica e comporteranno una insopportabile perdita del patrimonio della società».

«Vincoli assurdi nascosti dall’assessore»

Sugli «assurdi vincoli» imposti all’azienda dal Comune attraverso il Pgt, nella mozione di sfiducia a Fedeli si legge che «secondo la versione data dal sindaco, l’adozione del Pgt sarebbe avvenuta senza la consapevolezza della insostenibilità dei vincoli imposti alla Franco Tosi. La responsabilità politica e istituzionale della mancata informazione al sindaco e ai consiglieri in merito alle richieste della Franco Tosi e della errata informazione sulla loro irrilevanza nel procedimento di adozione ricade sull’assessore con delega alla “città futura”, che ha avuto in carico tutto il procedimento del Pgt». Da qui la richiesta di rimuoverlo dall’incarico «per evitare danni irreparabili».

La mozione di sfiducia è stata sottoscritta, oltre a Brumana, dal solo Federico Amadei del gruppo misto. Nello scorso autunno nelle file dell’opposizione, sempre sul Pgt, dopo un duro confronto in commissione si era parlato di una mozione di sfiducia al sindaco, poi mai presentata. Alla fine del 2022 era stata invece depositata dai gruppi del centrodestra e votata dall’aula – con contorno di polemiche sulla regolarità della procedura – una proposta di revoca del presidente del consiglio comunale, Umberto Silvestri, respinta dalla maggioranza dei consiglieri.

Nuovo scontro in aula sul Pnrr

Ieri sera, nell’ultima delle tre sedute di consiglio comunale programmate e svoltasi nel consueto clima di tensione tra i banchi della maggioranza e parte delle opposizioni del centrodestra, pungolato dalla Lega il sindaco ha ribadito la bontà degli investimenti avviati su infrastrutture, edifici pubblici e nuovi servizi per i cittadini grazie alle ingenti risorse del Pnrr, e ha ribadito di aver raccolto «90 milioni di euro in cinque anni in una città in cui alle opere pubbliche ne venivano destinati 5-6 all’anno».

E riLegnano non partecipa

Proprio il comportamento di alcuni consiglieri di minoranza ha spinto quelli di riLegnano (Antonio Sassi e Paolo Garavaglia) a non partecipare alla seduta. «Questa decisione – spiegano – non è stata presa alla leggera, ma è frutto del ripetersi di comportamenti che riteniamo non rispettosi delle attività del consiglio comunale e del ruolo di consiglieri comunali, in particolare nelle ultime due serate di consiglio. Ieri sera, la terza, ha richiesto di impegnare personale, tecnici, municipio e consiglieri per trattare esclusivamente due interrogazioni e una mozione prive di qualunque carattere di urgenza: nulla avrebbe tolto al processo democratico e alla trasparenza amministrativa rimandare la loro trattazione al prossimo consiglio».

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