Gli intendimenti degli azionisti e liquidatori di Air Italy, così come riportati nella comunicazione ex L. 223/91 notificata nei giorni scorsi ai sindacati, costituiscono un inedito assoluto nella storia industriale italiana e, se fossero portati a compimento, si realizzerebbe un pericolosissimo precedente per tutti.
Mai 1500 lavoratori sono stati messi in mezzo a una strada dall’oggi al domani senza ammortizzatori sociali. Perché questo è ciò che avverrà nonostante le dichiarazioni della Ministra dei Trasporti che annunciava una cassa integrazione di soli sei mesi ma che, in caso di interruzione delle attività, come nel caso di Air Italy non è neanche fruibile. Così è infatti anche riportato nel documento predisposto dai liquidatori e consegnato a noi sindacati.
Rivendichiamo le stesse condizioni di tutti gli altri lavoratori ma ancor più auspichiamo una ripresa delle attività di volo, attesa la fortissima crescita della domanda di trasporto aereo.
Chiediamo che le istituzioni regionali e nazionali si facciano parte attiva nella ricerca di investitori credibili che rilancino la compagnia.
Marco Bardini
(Anpav – Associazione Nazionale Professionale Assistenti di Volo)
LEGGI ANCHE:
- Air Italy, al via la procedura di licenziamento collettivo
- Malpensa, senza Air Italy 5mila posti in meno a settimana verso gli Usa
- Duecento esuberi nell’handling: la fine di Air Italy crea danni all’indotto di Malpensa
- «Dormo a Malpensa contro la chiusura di Air Italy». La protesta di un dipendente
- Air Italy e coronavirus, due freni alla crescita di Malpensa
- Malpensa, i lavoratori sotto la sede di Air Italy: «Ci hanno tradito»
- La chiusura del Malpensa-Lagos apre la grande crisi di Air Italy. In 1200 a rischio
- Air Italy, è la fine: «Società in liquidazione». Aerei a terra dal 25 febbraio
- Air Italy, le reazioni. Bianchi (Lega) accusa il governo: «Si disinteressa di Malpensa»
bardini licenziamento air italy – MALPENSA24