Pro Patria: top e flop del 2021

testa mister pro top
Da sinistra: Il ds Turotti, Testa e mister Javorcic

BUSTO ARSIZIO – Top e flop! Perdere nel giro di pochi mesi prima Ivan Javorcic e poi Patrizia Testa avrebbe messo ko chiunque. Ma la Pro Patria, la sua tifoseria, i suoi baluardi (e ci aggiungiamo anche la sua stampa, almeno in gran parte) stanno dimostrando, ancora una volta, di non volersi rassegnare ad un destino già scritto. In barba ad una politica (aspettando i campi in sintetico promessi…) che dove tocca finisce immancabilmente per combinare pasticci, la seconda parte del 2021 ha rischiato di far dimenticare in un amen quanto di straordinario costruito nei primi mesi (e più in generale negli ultimi anni) dalla triade Turotti-Te sta-Javorcic (nella foto) culminato con l’incredibile quinto posto in regular season. Da allora sono passati poco più di sei mesi, ma sembra già un’eternità, con i tigrotti al quintultimo posto in classifica e con l’universo biancoblù che si è completamente rovesciato su sé stesso, implodendo in una situazione che si poteva, anzi doveva, evitare. Il tutto in attesa che il 2022 riporti chiarezza fuori dal campo e  salvezza dentro il rettangolo verde di gioco.

Top Five 2021

5 posto: E’ esattamente il 2 maggio 2021, quando la Pro Patria, espugnando il “Moccagatta” di Alessandria con gol di Latte Lath, centra il quinto posto finale in regular season, toccando l’apice (e purtroppo anche il culmine) di uno straordinario percorso sportivo targato Ivan Javorcic, il vero anello di congiunzione fra società, squadra, tifoseria, stampa: componenti in grado di realizzare – sotto la regia di un professionista fuori categoria che nel 2022 porterà la serie B non a Busto ma a Bolzano – il miracolo Pro Patria.

Grande amore: Francamente avremmo preferito un finale diverso (ma forse si può ancora riscrivere…), ma fra la Pro Patria e Patrizia Testa resta e rimane la storia di un grande e vero amore. Che come tale, nel momento della fine, genera reazioni passionalmente forti, tipiche di chi da amato si sente improvvisamente tradito. Patrizia ha sempre detto che avrebbe lasciato la Pro in buone mani: e la sua disponibilità a ritornare in campo per la Pro è al momento la migliore premessa per iniziare bene il 2022 e per salvare il salvabile.

Gatti: Nell’eurogol di Federico Gatti in quel di Lecco è racchiusa la favola Pro Patria, capace nella prima metà del 2021 di espugnare anche Livorno, Luca e Pistoia (oltre ad Alessandria) e di mettere al tappeto allo “Speroni” la capolista Como, vincitrice del girone. Una favola che si rispecchia nella storia di Federico Gatti, scovato magistralmente da Sandro Turotti nel Verbania in D, esploso sotto le cure di Javorcic in C, venduto al Frosinone in B per oltre 200 mila euro e ora addirittura richiesto da Napoli e Juventus per una cifra che si aggira sui 10milioni di euro (peccato solo che la Pro non abbia potuto inserire una clausola/percentuale di rivendita).

Tiger Bus: La voglia di vedere sempre in campo una maglia biancoblù (quella del portiere quando i tigrotti giocano con la divisa rossa) rimarrà probabilmente un sogno, come più verosimilmente la serie B, ma nella prima parte del 2021 si è chiuso un ciclo di iniziative – coordinato da Niccolò Ramella – che ha valorizzato come non mai l’immagine della Pro Patria. Citiamo su tutti il pullman, con tanto di stemma di Busto, senza dimenticare i led luminosi, le maglie playoff griffate dai tifosi, i cartonati, i match sponsor, le iniziative al PPM e tanto altro ancora, compreso il Tigrotto 1919. Il progetto della mascotte “il Tigrotto 1919” ha saputo trasformarsi in un importante volano, specie fra i più piccoli (pensando alla sfilata di natalizia, alle merende allo stadio o alle iniziative nelle scuole). Gran parte del merito di questo successo va ricondotto ad Emanuele Gambertoglio, figlio dello storico presidente del Pro Patria Club Andrea. Continua così!

2 euro: In controtendenza alle politiche del recente passato, che avevano portato a numeri non in linea con sforzi e risultati (su tutti il mezzo flop di pubblico nella partita del centenario), la società nell’ultima gara casalinga del 2021 ha deciso di abbassare i prezzi dei biglietti d’ingresso allo stadio per favorire il ritorno dei tifosi allo “Speroni”. Un segnale importante (speriamo non sia e resti l’unico) per provare a ripopolare gli spalti di via Ca’ Bianca; un segnale che non deve però rimanere isolato, anche nelle future campagna abbonamenti.

Top Five Horror

Sala Consiliare: Fortunatamente, si fa per dire, gli eventi hanno evitato un autogol che avrebbe avuto del clamoroso, “consigliando” di spostare in extremis la presentazione della nuova dirigenza napoletana dalla Sala Consiliare di Palazzo Gilardoni alla sala stampa dello stadio Speroni, ma la benedizione della politica bustocca verso la nuova proprietà resta un episodio di una superficialità sconcertante e inaccettabile visti i professionisti in campo. Talmente sconcertante da far pensare che non ce la raccontano giusta.

Ciao Ivan: Forse era giusto così, soprattutto per la carriera di Javorcic e perché tutti i cicli hanno un inizio e purtroppo una fine; ma sapere che il tecnico croato – a fronte di un progetto ambizioso teso quantomeno a provare ad andare in serie B – sarebbe rimasto alla Pro Patria, resta ad oggi il più grande rimpianto ed errore (anche di supponenza) mai commesso dalle parti di via Ca’ Bianca. Dalla sua partenza il club – forse in assenza di un contraddittorio costruttivo – si è infilato in una serie di vicoli ciechi: dall’idea della “patrimonializzazione”, dopo aver perso però il vero valorizzatore, al caso Boffelli, con tanto di sconfitta a tavolino, alla mancata sostituzione sul mercato di Lombardoni, con Fietta utilizzato a cottimo come centrale, a tante altre piccole sbavature che hanno fatto capire subito da che parte si stava andando.

Ko Giana: Una serata di ordinaria follia calcistica, seppur deliziata dal gol magnifico di Kolaj e dal gesto di fair play di capitan Colombo, ha di fatto finito per spegnere le speranze playoff della Pro Patria che, senza il knock out di Gorgonzola con Parker e Bertoni finiti in ospedale, avrebbe prolungato, e non di poco (pensando all’AlbinoLeffe o alla stessa Alessandria), il percorso, e il osgno…, nella post season.

Parcheggi: Ben venga la bonifica di un terreno utilizzato come parcheggio una volta ogni 14 giorni ad un campo da gioco dove possono quotidianamente allenarsi i bambini, ma di tutta la vicenda parcheggi, in cui c’è chi tira legittimamente acqua al proprio mulino e chi omette le verifiche, ci sono tre sconfitti: la gloriosa Pro Patria, costretta a subire l’ennesima umiliazione, i tifosi biancoblù, ormai rassegnati ad essere soli contro tutti, e la Città di Busto Arsizio, la prima della Provincia, ma l’ultima a valorizzare un’eccellenza invidiata da tutta Italia.

Danno d’immagine: Pur sorvolando su alcune inopportune uscite durante l’imbarazzante conferenza stampa di presentazione della “nuova” Pro Patria, la contestuale notizia dell’arresto per truffa del presidente del Consorzio Roberto Galloro – in attesa che la Giustizia faccia ovviamente il suo corso – ha finito inevitabilmente per infliggere un durissimo contraccolpo all’immagine esterna ricostruita negli anni da Patrizia Testa, ripresa persino a livello nazionale dal presidente di Lega Pro Ghirelli.

La Pro Patria ritorna al lavoro. Aspettando novità

Pro Patria top flop – MALPENSA 24